La capacità umana di manipolazione e controllo della natura ha segnato una tappa cruciale con la scoperta del fuoco, utilizzato da quel momento in poi per scaldarsi, avere luce, proteggersi dalle fiere, ma soprattutto per cucinare.
Prima di apprendere la possibilità della cottura, il cibo – e in particolar modo la carne – veniva mangiato crudo. L’uso del fuoco ha portato ad una svolta decisiva. La cottura marca dunque simbolicamente una transizione tra natura e cultura e anche tra natura e società, dal momento che, mentre il crudo è di origine naturale, il cotto implica un passaggio allo stesso tempo culturale e sociale.
Evoluzione da tener presente è che il cuoco non si limita solo a cucinare, ossia a riunire e ad assemblare in un unico piatto tutto ciò che già esiste, ma il cuoco va oltre e regala emozioni che coinvolgono chi mangia sul piano del gusto, dell’odorato e della vista.